Dire

concept Camilla Monga / collaborazione coreografica Maya Oliva / danza Camilla Monga and Maya Oliva / live music by LSKA / light design Alessio Guerra / coproduzione Bolzano DANZA - VAN - BUDA COURTRAI / residency support CSC Bassano del Grappa

La danza riesce a farsi "ascoltare" senza la necessità di rendere comprensibile il contenuto verbale o senza rendere narrativo il gesto. Musica e danza invitano il pubblico a seguire una partitura che nasce da una trasposizione ritmica di una parola pensata e mimata, ma non vocalizzata. Ci rivolgiamo al pubblico con monologhi afoni legati al concetto dialettico della Parresia, ovvero l’arte di parlare con estrema franchezza di contenuti che si ha la necessità di esporre senza temere nessuna reazione o censura. La performance mostra al pubblico solo l'azione della parola, ma non i suoni.Siamo impegnate in un atto liberatorio di cui non è più importante comprenderne il contenuto, ma percepire l’insieme di emozioni che si manifestano attraverso il gesto e la musica - Camilla Monga

Non è importante il contenuto dei nostri monologhi ma è la modalità di azione. La forma e il no sense dei nostri gesti, la prossimità con il pubblico ed il vigore e il ritmo che scegliamo di utilizzare per trasmettere questa forte necessità di parlare senza filtro. Il silenzio è necessario per dar modo allo spettatore di vedere di fronte a sé uno specchio della propria parresia, i propri discorsi e parole che sente la necessità di dire. Togliendo le parole si evidenziano le emozioni, queste risvegliano le emozioni di chi guarda (si specchia) e lascia spazio libero per "completare" la frase. Un po' come quei libri illustrati per bambini da completare con il colore - Maya Oliva