Swaën

coreografia e danza di Camilla Monga
musica Filippo Vignato ed Emanuele Maniscalco / disegno luci e allestimeno scenico Camilla Monga / consulenza tecnica Walter Ballini / produzione SWANS NEVER DIE progetto di: Lavanderia a Vapore Centro di Residenza per la Danza (Piemonte dal Vivo – Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo, Coorpi, Didee Arti e Comunicazioni, Mosaico Danza, Zerogrammi); Operaestate Festival Veneto e Centro per la Scena Contemporanea CSC Bassano del Grappa; Triennale Milano Teatro; Fondazione Teatro Grande di Brescia; Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn; Gender Bender Festival; “Memory in Motion. Re-Membering Dance History (Mnemedance)” – Università Ca’ Foscari Venezia; DAMS – Università degli Studi di Torino / coproduzione Associazione Culturale VAN.

Il progetto Swans never die propone di guardare a La morte del cigno come a un campo di sperimentazione di stili, tecniche, identità e culture tra reinvenzione e citazione, e tra storia e memoria, per far conoscere al pubblico di oggi le molte forme di esistenza della danza nel tempo.

Camilla crea a tal proposito la sua rivisitazione, in cui musica e danza rievocano la libertà interpretativa della storica danzatrice Anna Pavlova che testimonia come anche all’epoca la scrittura coreografica potesse basarsi sull’improvvisazione e fosse inscindibile dalla soggettività dell’interprete.

Il trombonista Filippo Vignato e il polistrumentista Emanuele Maniscalco divengono autori di una riscrittura musicale tra improvvisazione e struttura dell'originale di Saint Saëns.

Il loro progetto parte da una crasi che riverbera anche una sinestesia artistica, quella tra danza e musica. La crasi è nel titolo inventato di questo pezzo, unione del sostantivo Swan (cigno, in inglese) e parte del cognome del compositore utilizzato da Mikhail Fokin per il balletto originale, Camille Saint-Saëns. Ecco allora Swaën manifesto di un'opera aperta che si arricchisce grazie a nuove interpretazioni coreografiche e musicali per affermare il valore sempre prezioso tra musica e danza.

photo credits Andrea Macchia